Chi sono?
Sono Rosaria Iazzetta, artista e docente di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Insegno dal 2009, e nel 2005 ho terminato un Master in Scultura alla Tokyo University of the Arts, grazie ad una borsa di studio del governo giapponese e dal Ministero degli Affari italiani. La tematica della mia arte è sempre sociale. Credo che un’opera d’arte deve preoccuparsi dei bisogni sociali, e rappresentare a meglio aspetti difficili che non sono ancora affrontati. La creatività libera, e consente di affermare gli aspetti più intimi del mondo.
Quando nasce l’Idea del viaggio?
Pur avendo lavorato spesso in Giappone, nell’estate 2017, ho svolto per la prima volta una ricerca nel territorio di Iwate, al nord del Giappone, e ho compreso quanto la distanza tra l’Italia e il Giappone fosse enorme, ma certe dinamiche sociali fossero simili. La mia ricerca, misurava lo stato sociale e di benessere delle donne, riflettendo su quanto i paesi che distanziano l’Italia e il Giappone, vivessero aspetti culturalmente diversi, ma con interessanti caratteristiche peculiari da dover raccontare. Ho deciso di progettare un viaggio in moto da Napoli, Italia, la città dove vivo e lavoro, per terminarlo in Giappone, nella città di Morioka. Napoli e Morioka oltre ad avere uno stesso riferimento morfologico, (il vesuvio a Napoli e il Monte Iwate a Morioka) rappresentano l’inizio e la fine, come antipodi di un percorso graduale in Europa quanto in Asia, di due estreme rappresentazioni culturali del mondo femminile. Nel viaggio, dall’Italia per il Giappone, il progetto prevede dall’idea originaria, la sosta in 45 città e l’attraversamento di 11 nazioni in moto.
Da dove nasce il nome del progetto Yellow horse evolution?
Una delle caratteristiche dei cavalli che vivevano nell’area di Iwate in passato, erano di essere veloci vista la loro conformazione. Oggi, queste caratteristiche non sono più presenti. Ho voluto riprendere questa caratteristica dei villaggi giapponesi nel nord, aggiungendo un colore vivo al cavallo: il giallo. Questo colore oltre ad essere il colore della mia moto, è il simbolo della felicità e della luce, propenso appunto ad illuminare tutte gli aspetti ancora al buio. Il termine evolution, diverso da revolution, vuole aggiungere la necessità di evolversi, alla consapevolezza di nuovi aspetti. Come sé il viaggio, mettendo insieme testimonianze e interviste, potesse diventare uno slancio di coesione per la comunità femminile di tutto il mondo.
Quali sono gli obiettivi?
Attraversando le 45 città e le 11 nazioni intervisterò diversi segmenti culturali di donne, che si sono affermate, nel mondo dell’arte, della cultura o del sociale per definire un proprio sogno o un proprio diritto. In questo momento culturale e politico, mancano esempi e modelli sociali, per ispirare le nuove generazioni a credere in se stessi. Le donne, molte volte marginalizzate e non abbastanza partecipi ai cambiamenti sociali, hanno necessità di confrontarsi e unirsi in percorsi culturali condivisi. Le interviste, diventeranno parte di un documentario, realizzato in lingua inglese con sottotitoli in varie lingue, da mostrare in Asia, e in Europa.
Perché fare il viaggio in moto?
Realizzando sculture, di solito, impiego molti mesi all’interno dello studio da sola per ultimarle. Ora intendo investire lo stesso tempo e la stessa fatica giornaliera per creare una scultura sociale, fatta d’incontri e relazioni. Attraversare paesi, e incontrare queste donne, usando la moto, andare personalmente incontro, diventa la materia principale della mia scultura, e le interviste che comporranno il documentario saranno la forma che questa scultura metaforicamente prenderà. La fatica, della guida e del viaggio, sono lo sforzo necessario per legare l’esperienza delle donne, in un’unica comunità. Di fatto, le lingue, i fattori culturali e sociali diversi, non possono essere percepiti se il viaggio fosse fatto in aereo. Per questo il mezzo più adatto a tale progetto è la mia moto una Yamaha MT07.
Come sono organizzate le interviste?
Gli incontri con le donne nelle 45 città, per lo più sono già organizzati ma in progress sempre, mantenendo anche una componente, estemporanea fatta di incontri sul posto. L’intervista sarà registrata da riprese video, e in caso di numero elevato d’incontri in un’unica volta, si chiederà di rispondere a delle domande precompilate in modo cartaceo. L’importanza dell’intervista, sarà nel registrare la parte più profonda della scelta delle donne, del loro talento e delle difficoltà che hanno incontrato. Trasmettere, empatia e ispirazione al futuro spettatore, questo è l’obiettivo. Mostrare nelle diversità culturali, le stesse dinamiche sociali, o viceversa. Il Documentario che raccoglierà le interviste, sarà il testimone ispirativo da donare alle nuove generazioni. La lingua adottata sarà l’inglese, ma a chi non potrà usarla, sarà utilizzato un interprete e una traduzione a seguire.
Come è organizzato l’itinerario?
Dall’Italia, con partenza da Napoli il 27 di giugno, mi fermerò a Perugia (4 giorni), per prendere parte come docente di Scultura ai corsi professionali per arte-terapisti, organizzati dalla Scuola Arti Terapiche di Napoli. Proseguendo in Croazia, a luglio, mi fermerò in Serbia (1 mese) per partecipare al workshop di scultura monumentale in terracotta al centro TERRA di Kikinda. Ad agosto prosegue il programma di incontri attraversando l’Ungheria, l’Ucraina, la Russia e il Kazakistan. A settembre Mongolia e Cina. Ad Ottobre Korea del Sud e Giappone fino a Morioka, con rientro in aereo, programmato da Tokyo per il 24 Ottobre. Le date saranno, stabilite volta per volta dopo la partenza del 27 di giugno. La moto sarà spedita in Italia una volta giunta alla casa madre Yamaha in Iwate.